Mettere in campo strategie tecniche e azioni politico-sindacali congiunte per risollevare il settore frutticolo dopo un’annata catastrofica e i redditi da frutticoltura sostanzialmente azzerati.
L’aumento delle materie prime per l’alimentazione animale, che nelle scorse settimane ha messo in crisi i produttori di latte che non riescono più a coprire i costi di produzione, sta avendo un forte impatto anche sugli allevatori di bovini da carne.
FERRARA, 7 settembre 2021 – Per capire quanto è grave la crisi della frutticoltura, basta leggere le percentuali che segnano, in maniera negativa, le perdite produttive sul 2020 a causa delle gelate tardive di primavera: albicocche – 51%, pesche fino a – 60%, susine: -70%, ciliegie -13%, mele stimate da -15 a -35%. Capitolo a parte quello delle pere, dove non c’è una varietà che abbia, secondo le stime, cali inferiori al 50% a partire da William B.C. e Max Red Bartlett (-50%), Conference (-65%), Abate (-75%) e Kaiser che arriva a -80%. A livello generale, le pere emiliano-romagnole scendono del -65% sul 2020 e di oltre il -70% sulla media 2015-18. Anche le superfici produttive continuano a diminuire con un -5% sul 2020. Per le pere questi cali produttivi valgono, considerando tutta la filiera, 345 milioni di euro, di cui circa 244 milioni solo in Emilia Romagna (dati e stime CSO Italy).
Temperature elevate accompagnate da forte vento e assenza quasi totale di precipitazioni a partire da aprile. Sono questi gli ingredienti della crisi produttiva dei seminativi, dal sorgo al mais, che si stanno iniziando a raccogliere proprio in questi giorni nel ferrarese, con almeno dieci giorni di anticipo sul calendario.
Ferrara, 26 luglio 2021 – Cocomeri, meloni, pesche, l’ottima frutta prodotta dagli agricoltori di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara è stata la protagonista dell’iniziativa “TipiCi da spiaggia” che si è tenuta a Porto Garibaldi presso il Bagno Astor oggi (26 luglio ndr) in contemporanea ad altre tre località della Riviera Romagnola: Milano Marittima, Cesenatico e Rimini. La manifestazione, giunta alla seconda edizione, è promossa dal SIB (Sindacato Italiano Balneari) aderente a Fipe/Confcommercio e Cia-Agricoltori Italiani con l’obiettivo di promuovere le nostre eccellenze enogastronomiche e al contempo il nostro litorale, in un connubio perfetto tra mare e cibo.
Le gelate primaverili hanno già provocato un’ingente perdita di prodotto di frutticole e asparago e anche le stime produttive sulle pere vedono una media di circa il 70% in meno. A questi danni climatici si sommano quelli da cimice asiatica e maculatura bruna che rendono il quadro emergenziale per il secondo anno consecutivo.
La Regione Emilia-Romagna, con Delibera 731/2021 ha emesso l’avviso pubblico per la presentazione delle domande di accesso ai contributi ai proprietari o conduttori dei fondi inclusi nel piano faunistico-venatorio regionale ai fini della gestione programmata della caccia.
Sviluppo, valorizzazione, la tutela di pesca e acquacoltura: sono le finalità per cui è stata costituita Pescagri Emilia Romagna, la neonata associazione di pescatori di Cia Agricoltori Italiani che è stata presentata ufficialmente a Comacchio il 5 giugno scorso. Un debutto che è avvenuto all’interno della Manifattura dei Marinati e a cui hanno partecipato, tra gli altri, Marilena Fusco, direttrice di Pescagri nazionale, Alessio Mammi, assessore Agricoltura caccia e pesca Regione Emilia Romagna e Pier Salvador, presidenza di Api (Associazione Piccole Medie Industrie).
Un anno e mezzo fa, a gennaio 2020, prima che il mondo intero fosse colpito da un’inaspettata e terribile pandemia, siamo scesi in piazza per protestare contro la crisi del settore. Il nostro slogan era ed è attualissimo: “il tempo è finito”. È finito il tempo dell’agricoltura come “Cenerentola” della nostra economia ed è arrivato quello delle grandi riforme strutturali: o si fanno ora o non si faranno mai più” – spiega Fabiana Protti, membro della Giunta, imprenditrice agricola e contoterzista di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara, osservando i dati diffusi dall’ISTAT sull’andamento dell’economia agricola.
Un calo di superfici drastico, che quest’anno vede solamente cinquemila ettari investiti – a fronte degli oltre undicimila di qualche anno fa – e che rischia di scendere ulteriormente l’anno prossimo. I risicoltori ferraresi riuniti nel GIE Cereali di Cia Ferrara, sono chiari: se la situazione rimane questa l’anno prossimo riconvertiamo le risaie e seminiamo soia. Ma quale è questa situazione e perché è diventata ancora più grave? A spiegarlo è Massimo Piva, vicepresidente di Cia Ferrara e capofila dei risicoltori associati.