Agrichef 2025 – Emilia Romagna sul podio ad un soffio dalla vittoria

Salvatore Agresta
ROMA – Il 25 e 26 marzo 2025 si è svolta presso l’istituto alberghiero I.P.S.S.E.O.A. Amerigo Vespucci di Roma la finale di Agrichef 2025 giunta alla sua settima edizione; le aule dell’istituto alberghiero romano hanno visto sfidarsi gli chef degli agriturismi aderenti a Turismo Verde che a seguito delle selezioni regionali, si sono guadagnati il diritto di rappresentare la propria Regione nella sfida romana.
L’Agrichef è un cuoco o una cuoca di comprovata abilità ed esperienza che esercita il suo mestiere all’interno della cucina dell’agriturismo, impegnandosi a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali, o di prossimità, nel rispetto della stagionalità e dei saperi contadini, e utilizzando nella realizzazione dei piatti ingredienti legati al territorio e alla tutela della biodiversità.
Inoltre, come ricorderete dal precedente numero di Agrimpresa di marzo 2025, il tema di quest’anno è quello dei “piatti della circolarità”, avendo ben presente che nella cucina contadina non si spreca nulla e che tantissimi piatti sono nati dal recupero delle materie prime, anche povere, ed ora il recupero divenuto il valore aggiunto.
Hanno partecipato alla sfida 2025 sette regioni, qui di seguito elencate con l’abbinamento istituto alberghiero-struttura agrituristica:
- La Campania con l’Ipssar Le Streghe di Benevento abbinato all’agriturismo Al Poggio Antico di Cautano,
- il Piemonte con l’Istituto Professionale Statale G. Colombatto di Torino insieme all’agriturismo la Ca’ D’Amelio di Lessolo,
- la Toscana con l’Isis Leopoldo II di Lorena a Grosseto e l’agriturismo CasaMatta di Calenzano,
- la Puglia con il Polo Tecnico del Mediterraneo Aldo Moro di Santa Cesarea Terme accoppiato all’agriturismo Gli Ulivi di Tricase,
- l’Emilia Romagna con l’Istituto superiore Vergani Navarra di Ferrara e l’agriturismo Corte dell’Abbadessa di San Lazzaro di Savena (Bologna),
- la Liguria con l’Istituto professionale alberghiero G. Casini della Spezia e Il Filo di Paglia di Pavareto
- il Veneto l’Ipseoa Elena Cornaro di Jesolo a rappresentare il Veneto e l’agriturismo Le Manciane di Cavallino Tre Ponti (Venezia).
Il piatto vincitore dell’Agrichef Festival 2025 è stata “La zuppa della felicità” pugliese, a realizzarlo è stata l’Agrichef Federica Sparascio dell’agriturismo “Gli Ulivi” di Tricase (Lecce) insieme agli studenti dell’Istituto alberghiero “Aldo Moro” di Santa Cesarea Terme (Lecce). Questo piatto, a base di grano monococco, zucca gialla, borragine e ortica, ha colpito la giuria per il suo sapore e per la storia che raccontava sul territorio e sugli ingredienti locali.
Sul secondo gradino le podio il piatto emiliano-romagnolo (tortelli “La mia terra”) dell’agriturismo Corte dell’Abbadessa di San Lazzaro di Savena (Bologna) realizzato con gli alunni dell’Istituto superiore Vergani Navarra di Ferrara che insieme all’Agrichef Federico Mei ha proposto i “Tortelli di farina di castagne ripieni di patate e scalogno, al ragù bianco di coniglio, pioppini e tartufo” ed infine il piatto che rappresentava il Veneto (l’Anguilla in saor di porri) con l’Ipseoa Elena Cornaro di Jesolo.
Tutti piatti di altissimo livello per la ricerca delle materie prime del territorio, la costruzione e realizzazione del piatto ed infine, il connubio piatto-abbinamento del vino di accompagnamento; le ricette proposte escono tutte da un percorso fatto tra gli Agrichef e i ragazzi degli istituti alberghieri, un connubio che unisce l’attività formativa con l’attività imprenditoriale degli agriturismi.
I piatti che hanno partecipato all’iniziativa, hanno messo in risalto le tradizioni culinarie regionali e l’uso creativo di ingredienti locali, spesso di recupero, evidenziando i principi della cucina sostenibile e a spreco zero.
Un panorama di iniziative spesso in capo a generazioni giovani “che sono quelle che punt
no maggiormente sull’innovazione”, ha confermato il presidente nazionale Cia Cristiano Fini, “non solo negli agriturismi, ma anche nelle pratiche dell’agricoltura di precisione o nella diversificazione delle colture in ragione di una nuova geografia agricola”. Fini ha altresì focalizzato il vero obiettivo della manifestazione “che è di valorizzare le grandissime eccellenze che abbiamo sul nostro territorio, in particolar modo gli agriturismi”.
“Agriturismi che cominciando dalla produzione agricola, riescono a realizzare delle vere e proprie eccellenze. L’agriturismo stesso è un’eccellenza che tutto il mondo ci invidia. L’obiettivo deve essere valorizzare la produzione agricola, la trasformazione all’interno delle nostre cucine da parte degli Agrichef. E poi agriturismo significa un forte legame con il territorio, che noi dobbiamo valorizzare, in particolare quelli delle aree interne. E lì l’agriturismo, spesso e volentieri, è l’ultimo baluardo. E quindi sono fondamentali per la tenuta dei territori”.
“Oggi è una giornata molto importante – ha dichiarato Grillo, presidente di Turismo Verde-Cia – perchè è la finale di Agrichef, questo evento che premia le aziende virtuose nell’interpretazione della ruralità, nella capacità di riscoprire e far conoscere ai turisti che le donne dell’agricoltura in cucina hanno sempre fatto il ‘riuso’ delle materie prime, non hanno mai sprecato nulla. E quindi dall’agricoltura, in termini di lotta allo spreco alimentare, si può solo imparare. Oggi quindi abbiamo premiato l’azienda che è stata in grado di interpretare al meglio l’uso e il riuso delle materie prime. E che lo ha fatto con garbo e reinterpretazione moderna di quello che le nostre mamme, le donne dell’agricoltura, hanno fatto da sempre”.
Nella promozione degli agriturismi, Turismo Verde emanazione di Cia Agricoltori Italiani, si provvede anche a definire la figura dell’Agrichef, un marchio registrato per identificare i cuochi contadini, il cui operato è un ponte tra le attività in campo e la valorizzazione al pubblico per mezzo della gastronomia. “L’agriturismo è qualcosa di diverso dal ristorante”, ha precisato il direttore nazionale Tommaso Buffa, “e il festival vuole farlo comprendere ai ragazzi, futuri ambasciatori del cibo italiano nel mondo”. Si è deciso così, 7 anni fa, di puntare sulla rete di istituti alberghieri, mettendoli in dialogo con le aziende aderenti nel territorio.