“Una sanità, quella regionale, che è stata all’altezza della situazione ma che necessita di migliorie”
Lo ha ribadito l’Associazione dei pensionati Anp Cia nel corso di una videoconferenza a cui ha partecipato il presidente della Commissione salute e politiche sociali del consiglio regionale dell’Emilia Romagna Ottavia Soncini
Sulle prestazioni sanitarie sospese per il Covid, i pensionati chiedono che il Servizio sanitario pianifichi un recupero totale senza ritardare le prenotazioni successive
Una sanità, quella regionale, che è stata all’altezza della situazione, ma che necessita di migliorie. Sono parole di Pierino Liverani, presidente dell’Anp, l’associazione dei pensionati agricoltori di Cia – Agricoltori Italiani in occasione di una video conferenza alla presenza, tra gli altri, della presidente della Commissione Salute e Politiche sociali del consiglio regionale dell’Emilia Romagna, Ottavia Soncini e del presidente regionale di Cia, Cristiano Fini.
L’incontro è stato l’occasione per parlare del Coronovirus e di quanto gli anziani “siano stati messi a dura prova per l’ansia, la paura e il panico che questa pandemia ha creato”.
“Ci sono ancora battaglie da fare contro il taglio delle risorse alla sanità – ha sottolineato Liverani – che ha portato ad una diminuzione dei posti letto negli ospedali, ad una carenza di medici di base, ad un allontanamento dalla prevenzione e all’abbandono di alcuni presidi e servizi di necessità primaria nelle zone interne più svantaggiate, ad aprire le porte ad una sanità sempre più privata, che noi non demonizziamo, ma che riteniamo debba essere un supporto, e non l’ossatura della sanità nazionale e regionale”.
Le strutture pubbliche e private per anziani sono 1378, secondo i dati regionali del 2019, circa 70 di queste sono state colpite dalla pandemia. “Sappiamo che in Italia sono stati fatti dei controlli e il risultato è stato che 1 su 3 di queste – ricorda Liverani – portava delle in regolarità o delle debolezze di gestione. “Gli anziani sono coloro che hanno pagato a caro prezzo trascinando nel vortice della morte troppi medici operatori sanitari e volontari in prima linea. Tant’è che in Italia su un totale di 34 mila decessi, all’incirca 29 mila dei sono pensionati”.
E poi le prestazioni sanitarie. “Dall’inizio di marzo e per 3 mesi circa – continua Liverani – sono state sospese tutte quelle prestazioni non urgentissime, molte delle quali rivolte ai pensionati e alle patologie croniche. Noi chiediamo che il servizio sanitario metta a disposizione le risorse per pianificare un recupero totale, senza far slittare troppo in avanti nei tempi queste priorità e senza ritardare le prenotazioni successive”. La Soncini ha ribadito l’importanza del volontariato e dei nonni per le famiglie della regione Emilia Romagna che permettono, soprattutto alle donne, di poter lavorare con serenità.
“Mi fa piacere – ha detto – che abbiate ricordato il tema della prevenzione e degli stili di vita. Dobbiamo rafforzare il sistema sanitario investendo in strutture, tecnologie, personale e servizi negli ospedali e nei territori. Per questo, è già programmato circa 1 miliardo di euro di investimenti in edilizia sanitaria e nella rete territori, riapertura dei Punti nascita in montagna, Case della salute, ospedali di comunità, Hospice, adeguamento della dotazione tecnologica degli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, assunzioni e rafforzamento degli organici”.