Danni da grandine: le aziende in balia di cicli climatici estremi
FERRARA, 20 luglio 2023 – Pomodoro da industria, frutticole, mais e barbabietola da zucchero sono le colture più colpite dalla grandinata che si è abbattuta in alcuni areali del ferrarese nella notte tra il 19 e 20 luglio.
Chicchi di grandine di grandi dimensioni, caduti con una velocità e forza considerevoli, non hanno lasciato scampo alla frutta pronta per la raccolta, come racconta il produttore Claudio Zambardi di Santa Maria Codifiume: “Proprio questa mattina dovevamo iniziare la raccolta delle varietà di pere estive, in particolare William e Carmen che era davvero di altissima qualità con calibri oltre gli 85, e ora ci ritroviamo con un danno del 100%. Anche l’Abate sarà certamente compromessa e se andrà bene riusciremo a conferire qualcosa come scarto. Sicuramente l’assicurazione riconoscerà il danno, che però non verrà completamente risarcito e comunque rimane l’amarezza per il raccolto di un anno andato in fumo in pochi minuti e l’enorme, quasi insormontabile, difficoltà a fare il nostro lavoro in queste condizioni. Oltre alle pere abbiamo subito danni anche agli astoni del nostro vivaio, molti dei quali non più recuperabili e per i quali non ho stipulato l’assicurazione perché il risarcimento arriva sostanzialmente solo se si l’astone si spezza, condizione troppo restrittiva a fronte di un costo assicurativo importante”
Da Santa Maria Codifiume alle Valli del Mezzano la grandine ha compromesso anche il pomodoro da industria, come spiega Michele Guerrini: “Il prodotto maturo che andremo a raccogliere la prossima settimana potrebbe salvarsi, anche se c’è indubbiamente incertezza sulla classificazione di qualità. Le piante di pomodoro tardivo, quello trapiantato fino a metà giugno perché quest’anno c’è stato un ritardo nei trapianti a causa delle piogge, sono spezzate e rovinate. Ancora non possiamo quantificare il danno con precisione, ma le prospettive produttive che erano certamente buone prima della grandinata, sono ormai diventate negative”.
Una situazione di danni generalizzati da clima che preoccupa Cia-Agricoltori Italiani Ferrara: ‘Con questi cicli climatici, ormai consolidati, che alternano eccesso di pioggia, siccità, bombe d’acqua e grandine – chiosa il presidente Stefano Calderoni – è diventato ‘impossibile’ coltivare e salvaguardare colture, lavoro, redditi e occupazione sul territorio. Sono consapevole che noi agricoltori spesso denunciamo, a ragione, condizioni produttive e di mercato difficili, ma voglio lanciare una provocazione a chi minimizza le nostre problematiche: provate per un anno a coltivare al nostro posto in queste condizioni, con il clima avverso che cancella intere produzioni. Forse, se chi prende le decisioni, si mettesse nei nostri panni, avrebbe un atteggiamento diverso verso il settore agricolo. Non abbiamo più nemmeno la forza di assicurarci perché con i redditi vicini allo zero non è sostenibile. Per questo credo che chi produce cibo dovrebbe avere tutele e garanzie infinitamente maggiori di quelle attuali e soprattutto “strutturali” come sono ormai i cambiamenti climatici e i danni che provocano alle aziende agricole”.