Canapa industriale: un passo avanti verso la modifica della norma

FERRARA, 3 maggio 2025 – Un importante passo avanti per salvare la filiera della canapa industriale arriva dal coordinamento degli assessori regionali alle Politiche Agricole che, all’unanimità, ha riconosciuto le ragioni della filiera agricola del fiore di canapa industriale e ha formalmente richiesto al Governo la modifica dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza. Un risultato importante e un passaggio politico di grande rilievo, che conferma l’autorevolezza e l’efficacia dell’azione sindacale di Cia-Agricoltori Italiani a tutti i livelli, che si è battuta per bloccare un provvedimento che nulla a che vedere con la sicurezza dei cittadini e la lotta contro al consumo di sostanze psicotrope non legali.
Ricordiamo che la norma punta a limitare fortemente l’uso delle infiorescenze, anche nei casi in cui derivino da varietà legali e basso contenuto di Thc (tetraidrocannabinolo, la sostanza psicotropa prodotta dai fiori di cannabis) e rappresenta un duro colpo ad una filiera di qualità, legale, ad alto valore aggiunto e che vede in Italia circa 23.000 occupati tra lavoratori diretti ed indiretti. Anche nel ferrarese un gruppo di aziende agricole ha iniziato, ormai da qualche anno, la produzione di inflorescenze, creando una piccola filiera in via di sviluppo che ora rischia di sparire, come spiega il vicepresidente di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara, Massimo Piva.
“Con una norma che possiamo senza dubbio definire ideologica, il Governo sta cancellando un’intera filiera in pieno sviluppo e un indotto economico e occupazionale. Parliamo di una filiera composta perlopiù da aziende condotte da giovani che, attraverso la coltivazione di canapa da fiore a basso livello di Thc, quindi assolutamente legale, hanno trovato una nuova modalità di fare reddito e di rivitalizzare le aree interne. Questo Decreto rischia di farle chiudere da un giorno all’altro, con pesanti ricadute economiche, ma anche sociali e di presidio di territori che rischiano di venire letteralmente “abbandonati”. Non si capisce con quale logica il Governo abbia ragionato, inserendo in un decreto che tutela la sicurezza delle persone una limitazione che riguarda il settore agricolo. Peraltro, la coltivazione della canapa è stata per anni una delle principali della nostra regione e credo che non sia mai venuto in mente a nessuno di pensare che fosse illecito coltivarla. Siamo dunque arrivati a un paradosso: si promulgano norme che dovrebbero migliorare la vita delle persone a discapito di un’intera categoria di aziende e lavoratori che certamente vedrebbero peggiorare la loro condizione. La situazione attuale è di totale incertezza e si moltiplicano in Italia gli episodi di sequestri di prodotto che ricordo è assolutamente legale e le imprese si trovano con prodotti non più commercializzabili, investimenti a rischio e una forte preoccupazione per il futuro. In questo contesto difficilissimo, la nostra associazione continuerà a chiedere a gran voce la revisione del quadro normativo e sicuramente l’appoggio degli assessori Agricoli di tutte le Regioni è un grande passo avanti e speriamo che porti davvero a un risultato positivo. Nel frattempo – conclude Piva – per sostenere le nostre aziende, abbiamo realizzato, insieme alle principali organizzazioni della filiera un vademecum operativo per orientarsi in questa fase di transizione e di attesa che finalmente il Governo comprenda che la produzione del fiore di canapa industriale non è un problema, non è un pericolo, ma una risorsa per l’agricoltura italiana”.