Cia ha lasciato Cesarino Severi

MODENA – Si è spento, all’età di 92 anni, Cesarino Severi, uno dei ‘padri’ fondatori dell’attuale Confederazione, l’allora Alleanza Contadini. Ha creduto fin da subito che la terra, oltre ad essere fonte di sostentamento, dovesse essere anche strumento di riscatto sociale e di costruzione di una società più giusta. Severi ha contribuito alla nascita e alla crescita di cooperative che hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo agricolo. Per numerosi anni punto di riferimento della Confederazione modenese e carpigiana, non ha mai rallentato il suo impegno per il mondo agricolo. Alla famiglia vanno le condoglianze della Cia. Di seguito il ricordo del direttore Gianni Razzano.
Cesarino Severi, un uomo che ha incarnato l’essenza dell’impegno politico e sociale, un uomo che ha dedicato la sua lunga vita alla lotta per i diritti dei più deboli e al riscatto del mondo contadino.
Severi non è stato solo un uomo di 92 anni, ma un simbolo di una generazione che ha vissuto la tragedia della guerra e ha saputo ricostruire un Paese con coraggio e determinazione. La sua vita è stata un susseguirsi di battaglie per la giustizia sociale, per un futuro migliore per tutti, un futuro in cui la dignità del lavoro e la solidarietà fossero i pilastri fondamentali della società.
Fin da giovane, Severi ha abbracciato gli ideali del Partito Comunista Italiano, diventando uno dei protagonisti del movimento contadino del dopoguerra. Un periodo storico cruciale, in cui le campagne italiane erano segnate da profonde disuguaglianze, sfruttamento e precarietà.
Severi, insieme a tanti altri uomini e donne di buona volontà, ha lottato per dare voce e forza a chi non ne aveva, per costruire un futuro di emancipazione e progresso per il mondo agricolo.
Penso che Severi, in qualche modo, abbia condiviso lo stesso spirito di uomini come Emilio Sereni, figura chiave del movimento contadino e uno dei fondatori della Cia Agricoltori Italiani, nata da Alleanza Contadini. Severi, ha compreso l’importanza di organizzare i contadini, di dar loro una rappresentanza forte e autorevole, di far sentire la loro voce nelle istituzioni.
Ha creduto che la terra, oltre ad essere fonte di sostentamento, dovesse essere anche strumento di riscatto sociale e di costruzione di una società più giusta.
Severi ha contribuito alla nascita e alla crescita di cooperative che hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo agricolo.
Cooperative che hanno permesso ai contadini di unirsi, di condividere le risorse, di migliorare le tecniche di produzione, di accedere al mercato in modo più equo e vantaggioso. Cooperative che hanno rappresentato un modello di economia sociale, di solidarietà e di partecipazione democratica.
Severi ha creduto fermamente nel riscatto del mondo contadino, nella sua crescita e nella sua dignità. Ha sempre messo l’interesse della comunità davanti al proprio, dimostrando un altruismo e una generosità che lo hanno reso un esempio per tutti noi.
La sua casa è stata sempre aperta a chiunque avesse bisogno di un consiglio, di un aiuto, di una parola di conforto.
Per me, Severi è stato molto più di un compagno di partito o di un leader politico. È stato una guida, un mentore, un punto di riferimento. Mi ha insegnato l’importanza della lotta per i propri ideali, del coraggio di non arrendersi mai, della solidarietà verso i più bisognosi. Mi ha insegnato che la politica è servizio, è passione, è impegno costante per il bene comune.
Gli ho voluto bene come a un padre, e lui ha ricambiato con un affetto sincero e disinteressato. I suoi consigli, i suoi insegnamenti, i suoi gesti di amicizia rimarranno per sempre impressi nel mio cuore. Ricordo le sue parole, i suoi racconti, le sue battaglie, la sua umanità. Ricordo il suo sorriso, la sua forza, la sua determinazione.
Oggi piangiamo la sua scomparsa, ma celebriamo anche la sua vita, il suo esempio, il suo lascito. Severi non è più con noi, ma il suo spirito, la sua passione, la sua eredità continueranno a vivere nelle nostre azioni, nei nostri ideali, nel nostro impegno per un mondo più giusto e solidale. Un mondo in cui la terra sia veramente di chi la lavora, in cui la dignità del lavoro sia riconosciuta e rispettata, in cui la solidarietà e la giustizia sociale siano i valori fondamentali della nostra convivenza.
Ciao Cesarino, grazie di tutto. Non ti dimenticheremo.
Gianni Razzano