Agrifidi a supporto delle aziende per finanziamenti erogati dalle banche fino ad un massimo di 150mila euro
DALLA REDAZIONE – A seguito delle forti problematiche di tipo climatico e fitosanitario dell’annata agraria in Emilia Romagna a cui si aggiunge la contemporanea riduzione di marginalità di molte produzioni (frutteti, vigneti e seminativi in particolare), Agrifidi Modena Reggio Ferrara, il confidi per le imprese agricole operante in regione, ha predisposto un prodotto a medio termine (5 anni più eventuale preammortamento di 2 anni) in grado di supportare le imprese agricole danneggiate e ricostituire la liquidità aziendale necessaria.
Il prodotto, comunica Agrifidi, è pensato specificatamente per l’azienda agricola in quanto non collide con altri finanziamenti in essere (come ad esempio la conduzione o cambiale agraria a breve anche in de minimis) e permette alle aziende di accedere a finanziamenti erogati dalle banche fino ad un massimo di 150mila euro (derogabile per esigenze motivate), per ovviare alla riduzione della Plv e del capitale circolante e può essere utilizzato per tutte le esigenze tipiche delle aziende agricole, anticipazioni colturali, piccoli investimenti, pagamento di premi assicurativi.
Il finanziamento, continua la nota, è assistito dalla garanzia del confidi a cui si associa quella del Medio Credito Centrale, di cui Agrifidi Modena Reggio Ferrara è garante autorizzato.
Per il prodotto viene rilasciata da Agrifidi una garanzia fino all’80% dell’importo del finanziamento totalmente controgarantita dal Medio credito Centrale. Si tratta pertanto, prosegue il comunicato, di una garanzia di carattere statale a ponderazione 0, il chè comporta un vantaggio per il sistema bancario in termini di minori accantonamenti patrimoniali e per le aziende agricole migliori condizioni di tasso e maggiori probabilità di fattibilità di erogazione del mutuo.
“Il costi dell’operazione per quanto concerne Agrifidi sono particolarmente contenuti – conclude il comunicato – modulati in funzione del rating aziendale e della perdita della Plv lamentata dall’azienda, passando da 0,45 a 0,30 nel caso di danno superiore al 30% di produzione lorda vendibile”.