Il Lambrusco tra le migliori bollicine al mondo
MODENA – Con 12 medaglie, 3 d’oro e 9 d’argento, il Lambrusco si conferma una delle bollicine italiane più importanti e apprezzate.
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MODENA – Con 12 medaglie, 3 d’oro e 9 d’argento, il Lambrusco si conferma una delle bollicine italiane più importanti e apprezzate.
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Claudio Ferri
MODENA – I consorzi del lambrusco giurano che è superata da tempo l’antica rivalità sul rosso frizzante più conosciuto al mondo e hanno iniziato un percorso che li porterà ad una fusione. Si chiamerà ‘Consorzio Tutela Lambrusco’ e rappresenterà 8 Denominazioni di origine controllata di lambruschi delle due province, di cui anche una Igt, Indicazione geografica tipica ed una Doc che rappresentano vini bianchi.
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Una pioggia di medaglie e riconoscimenti. È quella che ha letteralmente investito le tante tipologie di Lambrusco emiliano in concorso in quello che è considerato una sorta di “campionato del mondo” delle bollicine, la competizione alla quale partecipano vini Spumanti e Frizzanti da tutto il mondo, a partire dal più famoso, vale a dire lo champagne.
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“Se le piante non reagiranno il danno sarà ingente sotto l’aspetto produttivo e per gli elevati costi dovuti al rinnovo degli impianti collassati”
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Claudio Ferri
Da Dusseldorf, palcoscenico tedesco del vino, a Vinitaly di Verona – non meno prestigioso teatro delle eccellenze enologiche internazionali, la presenza delle aziende emiliano romagnole è puntuale e mette in evidenza la predisposizione verso i mercati internazionali. Alla rassegna veronese le imprese vitivinicole dell’Emilia Romagna hanno premuto l’acceleratore sulle numerose etichette che contraddistinguono la regione, dai frizzanti bianchi e rossi, ai classici calici fermi.
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MODENA – Una distinzione tra le tipologie di Lambrusco Grasparossa, definendo le caratteristiche peculiari di quello prodotto in collina: è questa l’intenzione di un gruppo di produttori di Castelvetro, che ipotizzano un progetto in cui vengano definite l’eccellenza del territorio, pur restando nei confini della Doc.
L’ipotesi è quella di andare verso una distinzione tra uva prodotta in collina e quella proveniente dalla pianura, creando un marchio collettivo e stilando un disciplinare che il Consorzio dovrebbe poi condividere.
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Questione, essenzialmente, di pressione, e quindi di differenze produttive e stilistiche: nello spumante l’anidride carbonica deve sviluppare una pressione non inferiore ai 3 bar, nel vino frizzante tra 1 e 2,5 bar,
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Il vino frizzante protagonista sui mercati esteri
Secondo l’Osservatorio Ovse-Ceves, produzione Made in Italy da 400 milioni di fatturato
I vini frizzanti, rossi e bianchi piacciono ai mercati esteri
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Gdo, Lambrusco sempre il più venduto
Per il vino 2 miliardi di vendite nei supermercati – Boom (presunto) del bio – I dati Iri per Vinitaly
II vino venduto nei supermercati italiani vale quasi due miliardi di euro. Lo dicono i dati dell’istituto di ricerca
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