Legge di Bilancio: poche agevolazioni fiscali per le aziende agricole
La Legge di Bilancio 2024 approvata a fine 2023 contiene poche novità a favore del settore agricolo. Viene confermata la modifica strutturale della tassazione delle somme percepite in seguito alla costituzione di diritti reali di godimento (usufrutto, enfiteusi, uso, servitù e superficie).
Dal 1° gennaio 2024 la costituzione di un diritto reale di godimento sarà autonomamente imponibile ai fini Irpef in caso di plusvalenza, indipendente dalla decorrenza del possesso del bene stesso (fino al 31 dicembre 2023 era riconosciuta la non tassazione delle plusvalenze derivanti dalla costituzione di diritti reali di godimento su beni posseduti da più di 5 anni).
Finisce inoltre l’era dell’esenzione irpef sui redditi fondiari: nella nuova Legge di Bilancio manca la riproposizione dell’agevolazione originariamente prevista a partire dall’anno 2017 che esentava da Irpef i redditi da terreni dichiarati da coltivatori diretti e Iap. Quindi, a decorrere dall’anno di imposta 2024 anche i redditi dominicali e agrari dei terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e Iap iscritti alla previdenza agricola, concorreranno alla formazione del reddito imponibile.
Ricordiamo che questo trattamento di favore trovava giustificazione nella perdurante recessione economica, nelle difficoltà per l’individuazione di misure adeguate ad uscire dalla crisi e nella forte riduzione dei prezzi dei prodotti agricoli. In aggiunta, come lo stesso governo spiegava un anno fa, l’agricoltura oltre a trovarsi esposta a fattori meteorologici imprevisti e imprevedibili, svolge un’azione di presidio del territorio. Tutte problematiche tutt’altro che superate, bensì aggravate dall’aumento dei costi energetici e materie prime. La mancata proroga costa al settore agricolo circa 147 milioni di euro.