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Contributo per i danni da cimice: molti paletti e poche domande

Con la Delibera 22029 dello scorso 9 dicembre la Regione Emilia-Romagna ha elencato le 1.449 aziende che hanno beneficiato dei contributi per calamità da cimice asiatica, derivati dal Fondo di solidarietà nazionale. Sul territorio della Città Metropolitana sono state approvate solo 156 domande, una cifra sicuramente inferiore alle aspettative di agricoltori e associazioni di categoria, che si sono impegnate nei mesi scorsi per ottenere risarcimenti per i danni subiti, come spiega il presidente di Cia Imola, Giordano Zambrini.

“Difficoltà a presentare la domanda e requisiti davvero molto stringenti hanno caratterizzato l’iter per richiedere i risarcimenti – spiega Zambrini. La precedente delibera, che stabiliva i rigidi termini per la presentazione, non lasciava spazio alcuna interpretazione o margine che consentisse agli agricoltori di fare la richiesta. Certo, siamo consapevoli che si tratta di fondi di Stato e le regole vanno seguite alla lettera.  Ma, ad esempio, risarcire chi ha avuto un calo del 30% su tutta la PLV aziendale e non esclusivamente sul frutteto è stato un primo passo verso una rigidità che ci è parsa eccessiva. Quindi siamo solo in minima parte soddisfatti dai risultati ottenuti e pensiamo che molte più aziende abbiano subito danni reali sulla frutta che va ben oltre quella percentuale.  Per questo continueremo nei prossimi mesi la nostra attività sindacale, per capire se la Regione è disposta a prendete in considerazione una revisione delle domande presentate, perché se non è sicuramente giusto che un’azienda che ha avuto il 90% di danni sul pesco ma ha ottenuto ricavi dalle altre colture non debba essere risarcita”.

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