Alcune indicazioni per le aziende contenute nel Decreto “Riaperture”

Da lunedì 18 maggio possono riaprire, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza, le seguenti attività precedentemente sospese:

  • commercio al dettaglio in sede fissa, commercio su aree pubbliche, es. mercati, posteggi fuori mercato e chioschi;
    • servizi di somministrazione di alimenti e bevande e attività, anche artigianali, che prevedono l’asporto e il consumo sul posto, es. bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, somministrazione pasti in agriturismo;
    • servizi alla persona, es. barbieri, parrucchieri centri estetici, centri tatuatori e piercing e attività artigianali;
    • attività ricettive alberghiere, NO agriturismi;
    • strutture ricettive all’aria aperta, es. campeggio in agriturismo.

Dal 25 maggio sono consentite le seguenti attività, sulla base di protocolli regionali che andranno adottati (a eccezione degli stabilimenti balneari, per i quali è già stato approvato):

• stabilimenti balneari (riapertura anticipata al 23 maggio)
• palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, altre strutture nelle quali si svolgano attività sportive in forma singola o di squadra dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico;
• attività corsistiche (a titolo di esempio lingue straniere, musica, fotografia, nautica);
• attività dei centri sociali, culturali e ricreativi;
• attività dei parchi tematici, parchi divertimento, e luna park.
• attività ricettive extralberghiere e altre tipologie ricettive, es. alloggio in agriturismo.

Tuttavia, queste strutture possono comunque esercitare l’attività dal 18 maggio nel rispetto dei principi contenuti nelle linee guida nazionali allegate al DPCM 17/05/2020..

Dall’8 giugno 2020 sono consentite le attività dei centri estivi e per i minori di età superiore a tre anni, anche qui previa adozione del protocollo regionale

Non cambia il modello di autocertificazione da utilizzare obbligatoriamente per spostamenti fuori dalla propria regione, ma soltanto per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza, ovvero per motivi di salute

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