Trapianti di pomodoro rallentati dal maltempo che fa perdere 1.500 ettari
Claudio Ferri
PODENZANO (Piacenza) – Il Piacentino è un areale produttivo importante per il pomodoro da industria del Distretto del Nord. Pierluigi Arata, produttore, nonché presidente della Op Asipo, definisce “particolare” questa annata che ha fatto slittare in avanti i trapianti di pomodoro, conclusi dopo la metà di giugno.
“Siamo partiti un po’ tardi a causa delle temperature basse e delle gelate che ci sono state nei primi giorni di aprile – ricorda Arata – poi abbiamo fatto fatica nelle operazioni di trapianto perché c’erano siccità e temperature fredde. In seguito, purtroppo, sono iniziate le piogge a momenti alterni e siamo stati fermi per più di 10 giorni. Di conseguenza, i trapianti hanno subito un rallentamento e se normalmente la conclusione avviene la prima settimana di giugno, quest’anno concluderemo dopo la metà del mese.
La scalarità delle piantumazioni ci consente una raccolta diluita nel tempo, quindi di conferire all’industria il prodotto in modo da non’ingolfare’ gli stabilimenti di trasformazione”.
Arata fa un richiamo all’accordo siglato con l’industria: “è stata una trattativa lunga e difficile, ma a conclusione abbiamo ottenuto un aumento di circa il 38%, sostenuto da tutti i mercati internazionali, quindi anche dai nostri Paesi competitori come la Spagna e il Portogallo”.
Quest’anno c’è stata una contrazione delle superfici a causa degli allagamenti, si parla di circa 1.500 ettari di pomodoro che non sarà più trapiantato. “Mi auguro che ci sia pomodoro a sufficienza per le industrie e speriamo che la situazione meteoclimatica sia clemente, in questo caso inizieremo a raccogliere i primi pomodori verso la fine di luglio”.
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