Ulteriormente prorogata la scadenza della Domanda Unica e delle Domande del Piano Regionale di Sviluppo Rurale
Con il D.M. n° 0341205 del 29 luglio 2024, è ulteriormente prorogata la scadenza per la presentazione della Domanda Unica e delle Domande a superficie a valere sul Piano Regionale di Sviluppo Rurale (nuova e vecchia programmazione).
È l’appello di Stefano Francia, presidente regionale di Cia, che apprezza lo stanziamento di 20 milioni di euro attraverso il piano di Sviluppo rurale, “ma che se non è supportato dal governo centrale risulta decisamente insufficiente rispetto ai miliardi di danni che l’alluvione ha arrecato”
È stato pubblicato il bando PSR relativo al tipo di operazione 4.4.02 sulla prevenzione dei danni da fauna, approvato lo scorso 27 marzo con la Delibera n. 483.
Il bando intende finanziare investimenti materiali finalizzati a mitigare gli impatti della fauna selvatica autoctona, anche in aree non oggetto di specifici vincoli.
FARINI (Piacenza) – Funghi, tartufi, frutti del sottobosco, patate, castagne, senza dimenticare le antiche varietà di grani e di frutti; ed ancora carne di cinghiale, di capriolo, di daino, allevamento di bovini da carne: è, anzi potrebbe essere, il ricco e variegato il patrimonio di prodotti del nostro Appennino, ma poco conosciuto e valorizzato. Sarebbe sufficiente un’azione promozionale mirata e costante per far conoscere ai consumatori tutta la qualità unica di ciò che può offrire la montagna.
Con la delibera nr 978/2022, emanata su proposta dell’assessore Alessio Mammi, vengono assegnate nuove risorse sulla Misura 2 del Psr, Piano di sviluppo rurale, per abbattere i costi dei servizi di consulenza destinati alle imprese agricole
BOLOGNA – Un milione e 200 mila euro in più stanziati per la consulenza alle aziende agricole: è il risultato dell’importante lavoro di concertazione svolto tra Cia Emilia Romagna e Regione.
BOLOGNA – La Commissione europea ha approvato il Programma di sviluppo rurale (Psr) della Regione Emilia Romagna per il biennio di transizione 2021-2022, in attesa della messa a punto del nuovo Psr 2023-2027, dopo l’accordo dello scorso mese di giugno sulla riforma della Politica agricola comunitaria.
Semaforo verde dalla Commissione europea al Programma di sviluppo rurale (Psr) della Regione Emilia-Romagna per il biennio di transizione 2021-2022, in attesa della messa a punto del nuovo Psr 2023-2027 dopo l’accordo dello scorso mese di giugno sulla riforma della Politica agricola comunitaria (Pac).
Gianfranco De Geronimo *Posizione Organizzativa Agro-biodiversità ed eco-condizionalità Servizio Agricoltura Sostenibile D.G. Agricoltura Caccia e Pesca
BOLOGNA – Gli Interventi a favore del paesaggio e della biodiversità della programmazione di sviluppo rurale 2014/2020, che fanno parte dei tipi di operazione della misura “Pagamenti agro climatici ambientali”, sono i seguenti:
BOLOGNA – Tutela e la valorizzazione della biodiversità nei parchi e nelle aree protette dell’Emilia Romagna: la Regione Emilia Romagna promuove, per il prossimo biennio, un bando del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 finanziato con quasi 2,8 milioni di euro per progetti innovativi basati su “accordi di cooperazione locale” tra soggetti di diversa natura.Oggetto del bando siepi e filari di alberi, boschetti, stagni, laghetti, prati umidi, complessi macchia-radura, con interventi da realizzare nelle aree di pregio del territorio “con l’obiettivo di promuovere la crescita e lo sviluppo di un’agricoltura forte, rispettosa dell’ambiente e attenta alle produzioni di qualità”, si legge nella nota della Regione.
Il bando per il P.S.R. 2014-2020 destinato alle aziende agricole di montagna
Un Bando da 17 milioni a favore delle aziende di montagna contro il dissesto idrogeologico Ammonta a quasi 17 milioni di euro il plafond messo a disposizione dalla Regione Emilia Romagna a favore delle aziende agricole dell’appennino. Si tratta di risorse contenute in un bando per il Piano di sviluppo rurale 2014 -2020 e riguarda azioni di prevenzione dei fenomeni di dissesto idro-geologico con interventi di sistemazioni idraulico-agrarie a carattere strutturale come drenaggi, regimazione di corsi d’acqua minori, ripristino di viabilità privata. Gli interventi, che devono essere funzionali all’attività agricola, è necessario che rientrino in aree identificate a pericolosità o rischio elevato/molto elevato. I beneficiari possono essere imprese agricole, individualmente o nell’ambito di un progetto collettivo, enti pubblici o enti pubblici economici come i Consorzi di Bonifica. Di questo si è parlato il 12 dicembre scorso a Pavullo con gli Enti locali e le Organizzazioni Agricole, alla presenza dell’Uncem (l’Unione delle comunità montane).
“Il Burana si rende disponibile a progettare e realizzare gli interventi, nonché ad espletare le pratiche come beneficiari, per conto delle aziende agricole come previsto dal bando – fa sapere il presidente del Consorzio della Bonifica Burana, Francesco Vincenzi – in tal caso il sostegno in conto capitale per i progetti presentati è del 100%. La manutenzione, la sorveglianza ed il presidio del comprensorio sono fattori imprescindibili per la salvaguardia della montagna ed il mondo agricolo, fatto di tante piccole realtà radicate nei paesi montani, sono presidio contro l’abbandono degli stessi creando al contempo opportunità di sviluppo dei prodotti agricoli di eccellenza”. Il Burana ricorda poi l’importanza che hanno gli interventi in montagna anche per la pianura affinché le acque che vi giungano siano meno impetuose e non provochino danni alle città ed all’ambiente. “Il consorzio della bonifica Burana con i suoi tecnici ha le professionalità idonee alla progettazione degli interventi richiesti nel bando e per partecipare all’assegnazione delle risorse – aggiunge il direttore dell’Ente di bonifica Cinalberto Bertozzi – questo unito alla conoscenza delle zone a maggior rischio idrogeologico ne fanno un interlocutore privilegiato per le aziende agricole”. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito del Consorzio Burana www.consorzioburana.it in cui è possibile trovare la brochure elaborata da Anbi ed Uncem, ovvero sul sito della Regione EmiliaRomagna.