EMILIA CENTRO

COMUNICATI STAMPA EMILIA CENTRO

“Rimandare l’apertura della caccia di due settimane aggrava la situazione dei danni nelle campagne”

“L’apertura della caccia alla selvaggina stanziale (ovvero lepri e fagiani) posticipata di due settimane non fa altro che aggravare la situazione dei danni nelle campagne”. Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia Centro (che associa produttori di Bologna e Modena) a seguito della decisione del Tar che ha accolto le istanze delle sigle ambientaliste – animaliste. 

“Già è una annata difficile, poi questo stop all’ultimo momento non fa certo bene alle colture in campo – lamenta Marco Bergami, vice presidente di Cia Emilia Centro -. A pochi giorni dalla apertura della caccia alla selvaggina stanziale, che era prevista per il 17 settembre, è arrivata una decisione repentina da parte del Tribunale amministrativo e che di fatto rimanda l’apertura al 1° ottobre – ricorda Bergami – sottraendo così giornate ad un prelievo venatorio che poteva abbassare il rischio dei danni alle colture in prossimità delle semine. Poi c’è un controsenso: da un lato sono consentiti i piani di controllo a specie invasive come il piccione e lo storno, e dall’altro vengono sottratte giornate per il prelievo di queste specie. Bene ha fatto la regione Emilia Romagna a fare opposizione, anche perché il calendario venatorio è identico allo scorso anno e nessuno ha fatto obiezioni. È altrettanto vero che il Tar dovrebbe essere sollecito anche nel dare risposte tempestive – conclude Bergami – al fine di fare chiarezza sulle normative vigenti”.

caccia, danni fauna selvatica

WhatsApp chat
%d