Nuove tecnologie e cisgenetica per la vite
Temi al centro del Forum nazionale vitivinicolo di Cia e Accademia dei Georgofili
Le possibili applicazioni del genome editing e le tecniche di miglioramento varietale per innovare la viticoltura italiana in termini ambientali, economici e sociali. Questi i temi dell’annuale Forum nazionale vitivinicolo organizzato da Cia-Agricoltori Italiani a Firenze, in partnership con l’Accademia dei Georgofili. Il settore vinicolo è uno dei più rilevanti nel tessuto produttivo italiano e motore trainante dell’agricoltura, anche se i vincoli imposti alla coltivazione della vite dal cambiamento climatico mettono a rischio il futuro del vino. Occorrono strategie alternative e le nuove tecniche molecolari, insieme alla conoscenza della sequenza del genoma della vite, regalano agli agronomi una ricchezza di informazioni senza eguali.
Come punto di partenza del Forum, Cia e Georgofili hanno sottolineato le sfide dell’ecosostenibilità e dell’innovazione, da cogliere con tempestività per migliorare gli strumenti e le prospettive della viticoltura. È necessario evitare ogni possibile confusione rispetto agli Ogm: il genome editing è usato per indicare la biotecnologia capace di selezionare le caratteristiche migliorative
della pianta operando solo sui geni interni della stessa, senza l’impiego di materiale esterno al Dna della specie vegetale come invece accade per gli Ogm.
Il presidente nazionale di Cia Dino Scanavino ha detto che “l’innovazione non è solo nuova conoscenza, ma anche trasferimento e diffusione di tecniche elaborate in questi anni, finora non collaudate e non implementate nei processi aziendali. Bisogna sviluppare nuove relazioni tra pubblico e privato e interazioni più strette tra mondo dell’impresa e mondo della ricerca”.