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Le misure agroambientali del PSR: incontri con le aziende agricole

La nuova programmazione del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2023-2027, lo strumento comunitario che consente ai Paesi membri, in Italia attraverso le Regioni, di destinare alle aree rurale fondi per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura, entra nel vivo con gli 11 bandi regionali dedicati alle misure agroambientali. Una serie di contributi che vanno nella direzione della sostenibilità, che Cia – Agricoltori Italiani Ferrara ha scelto di spiegare alle aziende agricole attraverso una serie di incontri sul territorio. Dopo il primo incontro a Bosco Mesola, si continua il 22 febbraio nella sede provinciale di Ferrara e poi il 23 febbraio ad Argenta e il 24 a Comacchio.

Secondo Sandra Capozzi, responsabile del Centro di Assistenza Agricola dell’associazione: “La regione ha destinato 150 milioni di euro per misure che hanno l’obiettivo di coniugare sostenibilità economica con quella economica e sociale, anche attraverso l’innovazione tecnologica. Il filo conduttore ambientale viene diversificato: alcuni dei bandi riguardano direttamente le tecniche produttive e premiano le aziende che scelgono la produzione integrata; la riduzione della lavorazione dei suoli per preservarne la fertilità; le tecniche per aumentare l’apporto della sostanza organica; la riduzione dell’impatto dell’uso di prodotti fitosanitari. Ci sono poi misure più specifiche che riguardano la scelta di convertire le superfici a seminativi in prati e pascoli o di ritirare le superfici dalla produzione per un periodo di almeno vent’anni che viene prioritariamente applicato nelle aree della Rete Natura 2000, quindi coinvolge diverse aree del nostro territorio. Tre bandi sono rivolti all’allevamento e prevedono sostegni agli allevatori come custodi dell’agrobiodiversità, con un impegno specifico alla riduzione delle emissioni di ammoniaca di origine zootecnica e agricola. Si tratta di opportunità sicuramente interessanti per un territorio come il nostro, penso soprattutto al Basso ferrarese, che è integrato in una riserva naturale dell’Unesco.

Certo, permangono a mio avviso alcune criticità riscontrate dagli altri PSR, soprattutto quello dell’eccesso di burocrazia. Siamo tutti consapevoli che si tratta di sostegni importanti e non un euro deve essere sprecato, ma è capitato in altre programmazioni che alcune aziende siano state escluse dalle graduatorie davvero per dei cavilli. Poi, naturalmente, occorrerà rispondere alla domanda principale: la richiesta di maggiore sostenibilità ambientale andrà di pari passo con quella economica e un reale sostegno alla redditualità delle aziende? La mia idea è che le premesse siano positive ma il risultato, come sempre, lo vedremo solo una volta che avremo presentato le domande e inizieranno ad arrivare i fondi alle nostre aziende agricole”.

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