Emilia Romagna, al via il bando per gli investimenti di filiera
Promuovere la capacità di competere sui mercati, sostenere la redditività delle aziende agricole, incentivare l’innovazione. Con questi obiettivi, informa la Cia Agricoltori Italiani di Imola, la regione Emilia Romagna ha dato il via al primo bando di filiera del Piano di sviluppo rurale 2014/20. Le risorse a disposizione ammontano a 135,8 milioni di euro e serviranno per sostenere, nei diversi settori, progetti che riuniscano aziende agricole di trasformazione e di commercializzazione.
La regione con questo bando vuole stimolare la capacità di fare gioco di squadra dell’agricoltura e dell’agroalimentare emiliano romagnoli, contrastare l’eccessiva frammentazione e le piccole dimensioni aziendali e aumentare la competitività dell’intero sistema. Le imprese che vorranno “associarsi” dovranno essere almeno 5 per il comparto lattiero-caseario, e almeno 18 per quello ortofrutticolo. All’interno del progetto di filiera è prevista anche la possibilità di iniziative pilota nel campo dell’innovazione dell’innovazione e della formazione professionale. L’impresa capofila dovrà candidare la proposta di progetto di filiera entro il prossimo 28 aprile. Verrà così redatto un catalogo dei progetti di filiera cui le singole imprese agricole e agroindustriali potranno aderire entro il 14 luglio. Entro il 31 luglio l’azienda capofila dovrà completare la presentazione del progetto di filiera. L’istruttoria delle domande sulle singole operazioni avrà una prima scadenza il 15 dicembre, mentre la graduatoria finale verrà pubblicata entro il 28 febbraio 2018. Il bando è rivolto a tutti i principali settori dell’agroalimentare emiliano romagnolo, da quello lattiero-caseario, a quelli delle carni suine, avicole e delle uova, passando per i comparti ortofrutticolo, vitivinicolo, dei seminativi (cerealicolo, bieticolo-saccarifero), delle oleoproteaginose come la soia e il girasole, foraggere e sementiere. Non mancano le filiere cosiddette minori, come ad esempio quelle dell’olio d’oliva, dell’aceto balsamico, della frutta a guscio, del comparto vivaistico e della canapaPer informazioni ci si può rivolgere agli uffici della Cia di Imola.