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Bando da 2,3 milioni di euro per filiera corta, km zero e cooperazione produttori-distributori

Mercati locali e biologici, empori e bancarelle a km zero con i prodotti degli agricoltori del territorio, dove chi compra, anche grazie al rapporto di fiducia che si instaura con i produttori, è consapevole di acquistare per la propria tavola cibi di qualità, sicuri e a un prezzo equo.  Per valorizzare la filiera corta e la cooperazione tra produttori e distributori, la Regione ha appena approvato un bandonell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-20 che mette a disposizione circa 2,3 milioni di euro per progetti finalizzati a promuovere e sviluppare circuiti di commercializzazione di prodotti locali di qualità.

Si tratta del primo bando Psr di questo tipo e le domande possono essere presentate fino al 15 novembre 2019 sul sito di Agrea l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura della Regione Emilia-Romagna, dove nelle prossime settimane sarà disponibile la procedura dedicata.

Possono partecipare al bando le forme di cooperazione tra imprenditori agricoli, le organizzazioni di produttori, le associazioni di organizzazione di produttori e le reti di impresa.

Il sostegno finanziario della Regione sarà erogato sotto forma di contributo in conto capitale fino al 70% delle spese di cooperazione e al 60% delle spese di realizzazione del progetto di sviluppo e promozione di filiere corte, entro un tetto di spesa di 50 mila euro. Punteggi aggiuntivi andranno a favore delle imprese a conduzione femminile e ai giovani agricoltori.

Le spese ammissibili riguardano studi di fattibilità e piani aziendali, tutti i costi di cooperazione, informazione e comunicazione, ristrutturazione o risanamento di locali da destinare alla vendita diretta, nonché programmi informatici e attrezzature legati all’attuazione del progetto.

Per la formazione della graduatoria sanno adottate alcune priorità, quali il numero di partecipanti o il coinvolgimento di imprese agricole con sede operativa situata in aree rurali con problemi di sviluppo nell’appennino emiliano, piacentino-parmense, nell’Alta Valmarecchia e nel Basso ferrarese (cosiddette aree D). Nella formazione della graduatoria sarà data rilevanza alle caratteristiche di qualità dei prodotti, con priorità attribuite ai prodotti biologici, ai Dop, Igp, Docg, Produzioni a marchio Qualità controllata e prodotti zootecnici del Sistema di qualità nazionale zootecnia.

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