A Parma nasce un laboratorio per la trasformazione dei prodotti conto terzi
Cristian Calestani
Il progetto chiamato Food Farm 4.0 a supporto della filiera corta agroalimentare
PARMA – La possibilità di trasformare la propria materia prima in un prodotto finito. Una massima della filiera corta, anche per aziende agricole di piccole e medie dimensioni, che oggi trova concretezza in Food Farm 4.0, un progetto unico a livello nazionale sostenuto da aziende, organizzazioni e istituzioni del Parmense con, in prima fila, Cia Parma. Food Farm 4.0 è un laboratorio-azienda che coinvolge gli studenti di sei istituti scolastici parmensi, con capofila il polo agroindustriale Galilei-Bocchialini di Parma, in partnership con alcune importanti realtà del territorio: aziende, enti ed organizzazioni.
Tra le grandi novità della ripartenza post emergenza Covid c’è la piena attivazione del servizio di “lavorazione conto terzi”, rivolto alle imprese agricole.
Il laboratorio di Food Farm 4.0, infatti, è dotato di un’innovativa, moderna e versatile linea per la lavorazione agroindustriale di frutta, pomodoro e prodotti da forno ed è in grado di offrire un servizio di supporto agli agricoltori e ai produttori interessati alla trasformazione dei propri prodotti.
L’impianto, con la sua tecnologia avanzata, permette di trasformare anche piccole quantità di materia prima al fine di ottenere confetture e passate di alta qualità. Grazie alla boule di concentrazione – una macchina con sistema di riscaldamento a vapore per la concentrazione sottovuoto del prodotto – si salvaguardano le caratteristiche organolettiche delle materie prime.
Si possono formulare ricettazioni secondo le richieste del cliente, con il supporto di tecnologi alimentari competenti ed esperti nelle produzioni e in continuo aggiornamento. Le materie prime vengono analizzate e certificate, in ingresso, durante la lavorazione e al termine del processo, attraverso il laboratorio controllo qualità.
Il prodotto finito viene etichettato a norma di legge e può essere personalizzato, secondo le esigenze del committente, con un packaging appositamente studiato. Food Farm garantisce per ogni ciclo produttivo la totale sanificazione dell’impianto, scongiurando la contaminazione tra una fase e quella successiva. L’impianto è tra l’altro idoneo per le produzioni in regime biologico. A breve sarà pienamente possibile anche una produzione lattiero-casearia.
L’utile realizzato dalla commercializzazione dei prodotti viene interamente reinvestito all’interno della struttura, al fine di dare continuità al progetto che si prefigge di sviluppare nei giovani quelle competenze specifiche del settore agroalimentare che rivestono tanta importanza ai fini dell’occupazione.
In Food Farm (sito web www.foodfarmparma.it) la “filiera corta”, che ormai numerose imprese agricole stanno adottando, può dunque trovare le risposte idonee, in termini di qualità e di tracciabilità.
“Avere una realtà scolastica – commenta Simone Basili, presidente di Cia Parma – con linee operative di gestione e trasformazione di prodotti agricoli in un territorio che vanta eccellenze alimentari come il Parmense è un punto di forza. Formare giovani attraverso corsi dedicati su linee professionali con tecnologia pari all’industria va a beneficio delle varie filiere produttive.
L’aspetto realmente innovativo, quasi rivoluzionario per il nostro sistema produttivo, è rappresentato poi dalla possibilità per il piccolo produttore di pomodoro, di frutta o di prodotti da forno di poter trovare in Food Farm le strumentazioni per la trasformazione e il confezionamento della propria materia prima. È il modo migliore, anche per un’azienda agricola di piccole o medie dimensioni, di potersi rafforzare e competere in maniera efficace sui mercati”.