1/8/2016 – Il Culatello è tutelato: ora è disciplinata la denominazione
Cristian Calestani
“Un percorso lungo un decennio, ma finalmente la tutela della denominazione generica Culatello è realtà”. Il Consorzio del Culatello ha informato che il 28 giugno 2016, è stato pubblicato il decreto ministeriale a firma congiunta
del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero dell’Agricoltura che regolamenta la produzione e la vendita del “Culatello”, termine largamente utilizzato nel corso degli anni per avvalorare salumi che nulla avevano a che vedere con questo prodotto.
“Il 28 giugno 2016 – riporta una nota del Consorzio del Culatello – segna quindi una data storica per la tutela di uno tra i salumi più tradizionali ed importanti al mondo. Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana è stato infatti pubblicato il decreto congiunto Ministero dello Sviluppo economico e Ministero dell’Agricoltura riguardante le modifiche al decreto ministeriale 21 settembre 2005, “concernente la disciplina della produzione e la vendita di taluni prodotti di salumeria”. Nella sua nuova promulgazione l’atto contiene la normazione della denominazione generica Culatello, identificandolo come in effetti è, un insaccato”.
La normativa costituisce una pietra miliare per la tutela di tutti i prodotti derivati dalla coscia del maiale e privi di cotenna (culatelli) ed in particolar modo per il Culatello di Zibello, unico della famiglia a fregiarsi della Dop. “Siamo di fronte ad un risultato storico – commenta il Consorzio – che produrrà l’effetto di eliminare dal mercato tutte quelle denominazioni che si fregiano ingiustamente del termine Culatello, portato agli onori delle cronache soprattutto dalla denominazione protetta (Culatello di Zibello). Scaduti i termini di proroga sarà quindi vietato utilizzare la denominazione di vendita “Culatello” per prodotti similari lavorati con tecniche diverse, anche se possiedono la stessa base anatomica.
Il Dm prevede anche il divieto di impiego del termine nelle denominazioni, negli ingredienti e comunque nell’etichettatura o nella presentazione di prodotti nei quali non sia utilizzata la materia prima individuata e descritta nel decreto stesso, ovvero un prodotto insaccato e legato con spago, di una stagionatura minima di 9 mesi”. Non sarà più possibile usare denominazioni di vendita quali: Culatello con Cotenna, Strolghino di Culatello, fiocco di Culatello ed altri prodotti simili, ad oggi presenti nel panorama agroalimentare italiano.
La soddisfazione del consiglio e di tutti i produttori del Culatello di Zibello è grande, un risultato storico ottenuto anche grazie all’impegno diretto dei funzionari e dei titolari dei dicasteri firmatari, i Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, degli assessori all’agricoltura di Emilia Romagna e Lombardia Simona Caselli e Giovanni Fava oltre all’appoggio di: Camera di commercio di Parma, sindaci dei Comuni dell’area di produzione del Culatello di Zibello Dop e Slow Food, nella figura del presidente Carlo Petrini e di importanti opinion leader come Oscar Farinetti.